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Un appuntamento al buio con il botto

Quale vino mi ruberà il cuore?

I tenui raggi del sole della sera si infiltrano ancora un’ultima volta tra le vette acuminate delle montagne. Una luce flebile illumina la terrazza dell’Hotel Marica .

Il sole si specchia nel calice delle prime gocce di vino che oggi degusteremo.
Si tratta di un “Finell” Pinot Grigio della Cantina Pitzner (Grauburgunder),
annata 2015, 13,5% Vol.
L’inizio perfetto di una piacevole serata ricca di informazioni e spunti nuovi.

La padrona di casa Carola ha sviluppato un metodo straordinario...

...per avvicinare i propri ospiti e gli amanti del vino alla sua passione.
Carola paragona i vini che sceglie per le serate a delle persone che, pur essendo frutto della sua immaginazione, acquistano sembianze reali grazie alla precisa descrizione del loro carattere.

Così la degustazione di vini si trasforma in un appuntamento al buio: avvincente, sorprendente, ricco di informazioni, spesso piacevole, ma talvolta anche deludente. “Gli appuntamenti al buio sono così, appunto.
Bisogna essere pronti a tutto, e poi ognuno ha i suoi gusti”, mi svela strizzandomi l’occhio.

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Ma torniamo ora al nostro primo incontro.

Lui è giovane, ma di carattere.
Non troppo dolce, ma lascia comunque un ricordo forte di sé. Sul palato per l’appunto.

I due fratelli viticoltori Markus e Thomas hanno trasformato la passione che li accomuna nel loro lavoro.
E io mi permetto di dire: ben fatto..

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Da selettivo a viziato, fino a un vero anticonformista

Il prossimo candidato è un Alto Adige Kerner “Franz Gojer” dell’azienda vinicola Glögglhof , annata 2016, 14,5% Vol. Il candidato numero 2 è più persistente e, a differenza del numero uno, non è un tipo facile.
Ciò significa che abbiamo di fronte un vino decisamente selettivo, che non si può abbinare a piacere ad ogni piatto.

Questo Kerner dell’Alto Adige ha un sapore aromatico: “All’inizio qualcuno potrebbe addirittura pensare che si tratti di un vino dolce, ma non lo è”, dice ridendo Carola.
Per giunta è uno molto viziato, le sue vigne, infatti, vengono baciate tutto il giorno dal sole, dalla mattina presto fino al tardo pomeriggio.
Credete che non sia il genere che piace a tutti?

Beh, a me sì! In fondo non sono i tipi banali che vogliamo provare questa sera.

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E il passaggio alla “vera diva” non è difficile...

Degustiamo una signora “che indossa i tacchi a spillo ed è molto truccata”, così la descrive Carola facendo di nuovo centro.

È una vera istituzione in Alto Adige, e non ce la si può prendere a male se il “Puntay” Gewürztraminer <link: https:="" www.shop-erste-neue.it="" linea-puntai-gewurztraminer.html="">, annata 2013, autoctono, 14,5% Vol. si presenta nelle vesti di un’elegante signora.
Chi lo beve deve essere pronto ad incontrare la dama del sud dell’Alto Adige.
</link:>Non ha nulla a che fare con le montagne, solo a valle si sente a suo agio, assume il suo caratteristico colore dorato e il suo inebriante aroma di rosa.

Che meraviglia. Mmmh... d’accordo, mi avete convinta.

Ed ecco che cambiamo i colori.

Stiamo sorseggiando un “Lagrein Kretzer” (anche in questo caso si tratta di un rosé) della tenuta vinicola Mayr-Unterganzner di Josephus & Barbara Mayr.

Si contraddistingue per il suo essere giovane e brioso, esattamente come il suo produttore Josephus Mayr, che da sempre è un anticonformista.
Oltre alla viticoltura ha già provato a cimentarsi nella coltivazione di olive e di banane e da una vendemmia tardiva ha creato un vino rosé, cosa che in realtà è un vero peccato mortale, sottolinea Carola.

Sì, mi piace da morire! Ma procediamo con calma, è risaputo che il meglio arriva sempre alla fine.

Via libera a sapori nuovi: spazio ai vini rossi.

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Mr. Grey - red dressed

Carola ci presenta un Cabernet Franc “Puit” dell’Alto Adige, annata 2012 e lo definisce come “un’esperienza per soli uomini”.
Questo tipo (di vino) è interessante, ma comunque equilibrato, straight, ma tuttavia sempre trasparente, con delle note acerbe e talvolta addirittura amarognolo.

Ad ogni modo è uno facile da inquadrare.
Com’è possibile?
Armin Kobler, il produttore di questo Cabernet Franc, non lascia traccia di zuccheri residui nel suo vino ed è un sostenitore del tappo a vite. In questo modo, una volta avvenuto l’imbottigliamento, il vino non dovrebbe subire alcuna variazione. Straight per l’appunto.
Esattamente come la sua etichetta, che mostra la mappa catastale del suo appezzamento.

Sì, rettilineo, giusto, e proprio per questo motivo estremamente interessante.

Carola ci svela il nome dell’ultimo vino,

non senza assicurarsi che gli ospiti non stiano pian piano iniziando ad avvertire la fame . La risposta del mio vicino di sedia “Nooo, quel po’ di cibo che ci serve lo beviamo!”
Grasse risate, l’atmosfera è straordinariamente allegra, tutti non aspettano altro che assaggiare l’ultimo candidato.

È un “Puntay Lagrein Riserva” della Cantina Erste+Neue , annata 2013, 13,5% Vol.
Una conclusione di carattere per la degustazione di vini di oggi, un vero altoatesino, un “ruvido”, così lo descrive Carola.

Sì, ha ragione, ci mette del tempo ad aprirsi. Può prendersi ancora del tempo per maturare del tutto. Bene, e adesso che sono così piacevolmente di buon umore e a cuor leggero, decidere dovrebbe venirmi naturale.

Ma, cara Melanie, chi di loro è meglio scegliere?

Il primo candidato, il Finell grigio, il numero 2, il giovane Franz del Glögglhof oppure la candidata numero 3, la moderna e apprezzata eleganza del Gewürztraminer.
Il candidato numero 4, l’effervescente Kretzer, il candidato numero 5, quello dal nome corto Puit o il candidato numero 6, il “ruvido”.

Tutti hanno la stoffa per far innamorare!
 Ma alla fine chi mi ruberà il cuore?
 E che motivo c’è di vincolarsi.

Credo che passerò ancora una volta di qui e li riproverò di nuovo tutti... un po’ qui, un po’ là.
La vita in fondo è troppo bella per accontentarsi di bere un solo tipo di vino!

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Elosma

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Ermanna e Ugo

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"Una settimana in un hotel veramente eccellente, con un ottima cucina e del personale competente ed amichevole."

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